ESPOSIZIONE "LE CITTÀ DEL FUTURO" DI LORIS CECCHINI - ARRANGING PROXIMITIES - UMoCA 29 OTTOBRE ORE 11:30
Associazione Arte Continua, Comune di Colle di Val d’Elsa
e UMoCA - Under Museum of Contemporary Art
presentano
“LE CITTÀ DEL FUTURO”
Loris Cecchini
ARRANGING PROXIMITIES
29 ottobre 2023 – 31 marzo 2024
ore 10.00 visita all’installazione Waterbones (Nightfall)
Osservatorio Polifunzionale del Chianti
Strada Provinciale 101 per Castellina in Chianti, Barberino Tavarnelle (FI)
ore 11.30 opening di Arranging Proximities ad UMoCa
UMoCA - Under Museum of Contemporary Art, Cai Guo-Qiang
Ponte di San Francesco, Colle di Val d'Elsa (SI)
Colle di Val d’Elsa (SI), 10 ottobre 2023. Arranging Proximities è la nuova mostra di Loris Cecchini (Milano, 1969) che dal 29 ottobre 2023 al 31 marzo 2024 viene ospitata negli spazi di UMoCA - Under Museum of Contemporary Art di Colle di Val d’Elsa (SI). La mostra, parte del programma espositivo del museo realizzato nel 2001 dall’artista cinese Cai Guo-Qiang (Quanzhou, 1957) sotto gli archi del Ponte San Francesco, è un progetto di Associazione Arte Continua con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Colle di Val d’Elsa e ripercorre il lavoro di uno dei più importanti artisti della comunità internazionale dell’arte.
Le tre sculture pensate dall’artista per animare gli archi del ponte – Waterbones, Sequential interactions in alfalfa chorus e Arborexence – sono strettamente connesse a Waterbones (nightfall), realizzata all’Osservatorio Polifunzionale del Chianti che, con i suoi tremila moduli di acciaio collocati sul tetto, resterà esposta fino al 30 novembre 2023.
Le opere di Loris Cecchini evocano la mutevolezza dei moti celesti creando uno stretto legame tra scienza e arte. Attraverso le sue opere lo spazio fisico viene interpretato come qualcosa di biologico, organico, vitale, e allo stesso tempo razionalmente strutturato, meccanicamente prodotto, perfettamente artificiale.
La scelta di esporre le sculture negli spazi di UMoCA racconta la profonda riflessione dell'artista sulla natura e la sua costante transitorietà strutturale e metafisica, un mondo in cui approccio scientifico e poetica del paesaggio cercano di bilanciarsi. Le sue sculture, con il loro proliferare di moduli metallici, mettono in evidenza l’alternarsi di artificiale e naturale, una fusione visiva e poetica che crea un legame tra due mondi interdipendenti. Il movimento irregolare dei moduli richiama quello delle cellule, una rappresentazione che diventa metafora semantica, che esprime la bellezza intrinseca e l'energia creativa dei complessi evolutivi, e la loro armonia con l'ambiente, proprio come tra le opere di Cecchini e il contesto di Colle di Val d’Elsa.
“Oggi perseguo lo spazio della scultura e dell’installazione ambientale seguendo un’idea di parcellizzazione della materia, quasi una forma di deflagrazione molecolare della scultura, in cui la fenomenologia scientifica diviene intima struttura e tramite per la visione. (…) – Dice Loris Cecchini -Quello che realizzo di volta in volta sono serie di lavori sviluppati attraverso diversi media, dall’acquerello alla fotografia, dalla grande installazione ambientale alla microscultura, uno spazio che viene percorso e completato dallo spettatore stesso, mantenendo costante l’idea di “doppio paesaggio” in cui la fisicità̀ dei materiali rimanda a una progettazione virtuale e viceversa.”
Loris Cecchini è un artista italiano nato nel 1969 a Milano. La sua poetica si basa sulla relazione tra natura e artificio. In questa osmosi espressiva, l’artista ci spinge a rivedere le nostre concezioni su realtà e rappresentazione, sulla dimensione organica dello sviluppo naturale e su quella del paesaggio tecnico-artificiale. Attivo dalla seconda metà degli anni novanta, Loris Cecchini è tra gli artisti italiani che maggiormente si sono affermati a livello internazionale negli ultimi dieci anni, con mostre personali in prestigiosi musei tra cui Palais de Tokyo a Parigi, Musée d’Art Moderne di Saint Etienne Métropole, MoMA PS1 a New York, Shanghai Duolun MoMA di Shanghai, Centro Gallego de Arte Contemporanea a Santiago di Compostela, Kunstverein di Heidelberg, Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci a Prato, Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano. Loris Cecchini ha partecipato a numerose esposizioni internazionali tra cui la 56°, la 51° e la 49° Biennale di Venezia, la 6° e la 9° Biennale di Shanghai, la 15° e 13° Quadriennale di Roma, la Biennale di Taiwan a Taipei, la Biennale di Valencia in Spagna, la 12° Biennale Internazionale di Scultura di Carrara.
Associazione Arte Continua da 33 anni è impegnata ad offrire con continuità iniziative di arte pubblica che coinvolgono artisti della comunità internazionale dell’arte, non concentrate solo nelle grandi città ma diffuse sul territorio. Associazione Arte Continua è un ente non profit che, grazie all’aiuto di donazioni di privati e auspicabilmente di sponsorizzazioni di aziende, e contributi pubblici, riesce a realizzare attività di arte pubblica, innescando processi di sviluppo locale e creando connessioni sociali e culturali. Il motore dell’Associazione è il tentativo di creare, sia nei piccoli borghi che nelle città, sempre in collaborazione con le comunità locali e le istituzioni, un punto di equilibrio tra città e campagne e produrre nuovi legami fra arte, architettura e paesaggio, restituendo all’arte un ruolo centrale nella costruzione delle città e del territorio, nel rispetto delle specificità. Associazione Arte Continua è impegnata nella realizzazione di diversi progetti che coinvolgono l’arte contemporanea come motore per il miglioramento delle condizioni sociali e ambientali.
UmoCA "Under Museum of Contemporary Art" è un progetto di Cai Guo-Qiang per la cittadina di Colle di Val d'Elsa inaugurato nel 2001, in occasione della sesta edizione di Arte all'Arte.
Cai Guo-Qiang ha scelto il ponte di San Francesco perché la figura di San Francesco e portatrice di un messaggio di pace e rispetto tra natura umana e altre forme di natura. Il ponte simbolicamente, sia sotto che sopra, sostiene la connessione e il rispetto delle differenti culture dell’umanità. UMoCA è nato dunque dalla volontà dell'artista di connettersi profondamente al contesto naturale, storico e culturale di Colle di Val d'Elsa, al fine di instaurare un dialogo significativo con la cittadinanza. In passato UMoCA ha ospitato mostre di Ni-Tsai Chin, 2001, Jennifer Wen Ma, 2005, Kiki Smith, 2008, Mario e Marisa Merz, 2022, e Mimmo Paladino, 2023. UMoCA è diventato nel 2022 un museo permanente grazie al finanziamento del bando PAC del Ministero della Cultura, che il Comune di Colle di Val d’Elsa si è aggiudicato, in collaborazione con Associazione Arte Continua.
Cristiano Bianchi, Assessore alla Cultura del Comune di Colle di Val d’Elsa: “A poco più di un anno dalla riapertura di UMoCA come installazione permanente, siamo già alla terza mostra consecutiva in questo nuovo Museo della nostra città, grazie all’Associazione Arte Continua e a Cai Guo Qiang, che ne è ideatore e direttore. Questo conferma la bontà del progetto che è stato premiato e finanziato dal Ministero della Cultura e che, oltre a creare un forte dialogo tra antico e contemporaneo, ormai cifra identitaria della nostra città, si inserisce a pieno titolo nel nuovo percorso di rigenerazione urbana che Colle ha intrapreso dal 2020, anno del Festival dell’Architettura e della ricostruzione, anch’essa in via permanente, della scultura “Concrete Block” di Sol Lewitt. Dopo Mario e Marisa Merz e Mimmo Palladino, UMoCA e la città di Colle di Val d’Elsa sono felici di dare dunque il benvenuto, anzi il bentornato, a Loris Cecchini, grande artista che ha un legame stretto e di lunga data con la nostra città, essendo stato autore nel 2001, sempre per Arte all’Arte, del progetto SONAR - Casa della Musica, che ha avuto un grandissimo successo: ancora attivo dopo ben 22 anni e recentemente rinnovatosi, il SONAR è stato ed è un punto di riferimento per la musica e un luogo di aggregazione e crescita culturale per i giovani e per tutta la nostra comunità. In questo nuovo capitolo di Loris a Colle, l’acciaio, materiale che rimanda alla grande tradizione industriale della città, dialoga sia con il paesaggio antropico che con quello naturale”.